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Corporate Governance – portrayed in the individual cultural and legal framework, from the standpoint of equity capital.

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VIPsight International


Article Index

 

VIPsight aprile 2014

Aziende

Manz sostituisce ADVA nel Tec DAX

Durante la periodica presa in esame degli indici della Deutsche Börse la composizione del DAX è rimasta, come previsto, invariata.  Il 5 marzo la  Deutsche Börse ha però annunciato dei cambiamenti nel Tec Dax e nel SDax. Dal 24 marzo il costruttore di macchine utensili hightech Manz rientra nel TecDax, mentre è stata tolta l’azione della ADVA Optical Networking Nel SDax i titoli del produttore bavarese di materiali da superfice SURTECO è stato inserito insieme alle azioni di Capital Stage. In compenso i titoli dell’azienda chimica H&R e dell’impresa logistica VTG se ne sono dovuti andare. La prossima data per la presa in esame degli indici azionari della Deutsche Börse è il 4 giugno. Celesio rimarrà probabilmente nel MDax fino a che il valore liberamente commerciabile sarà sceso sotto la soglia del 10 per cento.  All’inizio di febbraio la Mc Kesson aveva già raccolto poco meno del 78 percento delle partecipazioni al grossista di farmaci concedendo come  nuova data limite per le offerto delle restanti azioni di Celesio il 2 aprile.

Schaltbau: anno record per l’ingegneria del trasporto

La Schaltbau AG, fornitrice per l’ingegneria e l’industria del trasporto, ha realizzato nel 2013 dei numeri da record: Il fatturato del gruppo quotato nel SDax è cresciuto da circa 372 a circa 391 milioni di Euro. Il risultato prima degli interessi e delle imposte segna un guadagno di 36 milioni – una crescita del 22 percento rispetto all’anno precedente. Il risultato per ogni azione della Schaltbau è quindi aumentato da 3,09 Euro a 3,48 Euro. Il consiglio di amministrazione avrebbe proposto al consiglio di sorveglianza un alzamento del dividendo da 0,19 a 0,96 Euro per ogni azione.

Il maggiore contributo all’aumento del fatturato è arrivato secondo il management della Schaltbau dal settore del Mobile Transport Engineering. Ma anche le misure di ristrutturazione degli anni precedenti e i prezzi vantaggiosi delle materie prime avrebbero contribuito all’aumento sovraproporzionale del risultato. Alcuni ritardi nei progetti da parte di clienti nel settore del infrastructure engineering sono stati compensati dalla crescita del fatturato realizzato con i sistemi di frenatura.

Il gruppo comunica di aver aumentato la quota di capitale proprio a circa 33 percento – da circa 18 a più o meno 89 milioni di Euro. L’azienda dispone attualmente di oltre 75 milioni di  Euro di linee di credito libere e di circa 14 milioni i liquidità da investire in un continuamento della crescita.  La Schaltbau occupa oltre 2000 persone.

Capital Stage: prognosi solare

Nonostante la crisi del settore, il gestore di parchi solari e eolici Capital Stage AG mostra ottimismo. L’azienda da poco quotata nel SDax prevede per l’esercizio 2014 un aumento del fatturato di circa 40 percento a oltre 80 milioni di Euro. Per il 2013 l’azienda parla al momento di ricavi da fatturato di 57 milioni di Euro- Secondo il management anche per il risultato operativo dovrebbe crescere dai 32 milioni di Euro dello scorso anno a più di 40 milioni di Euro.

Ancora alla fine di febbraio la Capital Stage aveva raccolto circa 17 milioni di Euro con un aumento di capitale per aumentare il portfolio dei parchi solari  e arrivare ad una prestazione di circa 40 Megawatt. Secondo l’azienda il successivo acquisto di quattro parchi solari nella zona dell’Aquitaine nel Sudovest della Francia è costato 140 milioni di Euro – incluso l’assorbimento dell’esistente finanziamento da terzi. L’acquisto è secondo la Capital Stage il più grande investimento mai fatto nella storia dell’azienda.

Oramai l’azienda dispone di una capacità di circa 281 Megawatt Peak da centrali solari e parchi eolici in Germania, in Francia e in Italia. L’azienda gestisce parchi solari e si occupa della gestione tecnica. Capital Stage acquista inoltre diritti per progetti per la costruzione di gradi parchi solari e realizza i progetti anche come impresa appaltatrice. Inoltre detiene diverse partecipazioni in aziende operative nel settore delle energie rinnovabili.

Paion: prossimo round per l’autorizzazione

L’azienda biofarmaceutica Paion AG fornisce notizie positive in merito a Reminazolam (prodotto per anestesie brevi) e ha presentato i conti del 2013-

Il prodotto dovrebbe entrare in competizione con Propofol, con il vantaggio che probabilmente potrà essere somministrato senza la presenza obbligatoria di un anestesista. L’azienda quotata nel General Standard della borsa titoli di Francoforte ha concluso la fase II dello studio della sostanza attiva; i dati definitivi sono attesi entro le prossime settimane. Paion prepara adesso altri studi per l’autorizzazione previsti dalla fase III in Europa e negli Stati Uniti.

L’azienda spiega che negli Stati Uniti il mercato  per i prodotti rientranti nell’indicazione “anestesia breve”  suscitano molto interesse tenendo conto  che al momento le sostanze attive e la presenza degli anestesisti costano miliardi.  Remimazolam sarebbe relativamente più sicuro perché in caso di sovradosaggio si può ricorrere ad un antidoto – possibilità che per Propofol ad esempio non esiste.

I numeri finanziari della Paion AG si presentano invece in maniera meno spettacolare: Nel 2013 il fatturato si aggirava intorno a 4 milioni di Euro – quasi 23 milioni di Euro in meno che nell’anno precedente. Il motivo sarebbe da ricercarsi  nella rivendita del progetto  Desmoteplase al gruppo Lundbeck per circa 20 milioni di Euro. Il fatturato della Paion nasce in prevalenza dagli accordi di licenza per Remimazolam in alcuni mercati come la Corea del Sud, la Russia e la Turchia. Con 13 milioni di liquidità e ricavi per circa 11 milioni di Euro dal recente aumento di capitale la società è finanziata fino al 2016. Ora la Paion vorrebbe ritornare quanto prima nel Prime Standard per rendere l’azione più attraente per investitori internazionali.

The German Mittelstand

La cedola dice poco sul rischio effettivo di un bond PMI

In Germania il  piazzamento di un bond decennale con un volume previsto di 5 miliardi di Euro non  ha funzionato bene per il suo emittente.  Con una rendita media prevista del 1,64 per cento,  alla fine del periodo di sottoscrizione, a metà febbraio,  le offerte degli investitori non superavano i 4,3 miliardi.  In ultimo sono stati assegnati solamente 3,8 miliardi di Euro, il resto è andato nelle riserve proprie dell’agenzia delle finanze che in Germania si occupa della gestione del debito. L’iter non è del tutto inconsueto, l’ultima transazione del genere risale a 18 mesi fa.

Quasi contemporaneamente il bond PMI oramai cinquenne della Neue ZWL Zahnradwerk Leipzig festeggia – prima del previsto – una partenza con i fiocchi nell’Entry Standard per bond della Deutsche Börse di Francoforte. Il titolo, più volte sovrasottoscritto,  è stato assegnato ben 10 giorni prima della scadenza dell’offerta. Il primo trading day la sua quotazione è salita al 102,70 percento.  Gli investitori che al momento della sottoscrizione sono rimasti a mani vuote e che volevano acquistare direttamente sul mercato  si sono dovuti accontentare adesso di una rendita inferiore a sette percento annui.

Un bond PMI con un volume di 25 milioni di Euro è per principio difficilmente paragonabile ad un’obbligazione statale di 5 miliardi di Euro. L’emissione della ZWL mostra però che - un po’ come ai tempi delle New Economy - nel settore delle azioni con prospettiva di crescita gli investitori agiscono con grande spensieratezza. Gli esperti di uno degli istituti più importanti per l’emissione di bond PMI, la Close Bothers Seydler Bank AG, fanno però presente, che gli investitori istituzionali tendono ciònondimeno  a preferire una struttura più differenziata delle condizioni di prestito. Oltre che agli interessi essi danno importanza anche a specifici accordi inerenti alle condizioni del prestito che regolano certe garanzie degli emittenti nei confronti dei creditori durante la durata dell’obbligazione.

Tuttavia: per molti investitori ciò che interessa veramente è la cedola. E la cedola dovrebbe in realtà orientarsi al rating del bond. Ma è proprio questo il punto in cui ci sono regolarmente dei disaccordi.  Si conoscono dei casi in cui dei bond di aziende quotate nel MDax valutati con investment grade BBB  offrono un 3% di interesse, quando per bond PMI con BBB le cedole contano circa il 7 per cento. Le cose non tornano: sul rating o sulla cedola bisognerà indagare.

Questo è anche il punto di vista della  CAPMARCON, azienda di consulenza specializzata in finanziamenti aziendali che fa luce sul diverso approccio tra agenzie di rating consolidate e quelle con una storia aziendale più breve. I fornitori di rating più nuovi sul mercato e quindi con una storia di rating più recente tendono a dare valutazioni molto più pratiche. Loro considerano le PMI  alla pari con le grandi aziende, col pericolo di non restituire i rischi effettivi dei bond PMI, si legge nel rapporto.

Anche se alcuni titoli debitori sono già sofferenti, il boom dei bond PMI continua. E’ più che probabile che in  futuro gli investitori diventeranno sempre più selettivi. Ma anche gli investitori privati dovranno rapidamente capire che sul mercato dei capitali non si fanno regali e che per inquadrare il rischio non è sufficiente guardare solo la cedola.  Una valutazione classica in base agli indici finanziari  e il business model del emittente sono indispensabili. Altrimenti “l’uomo della strada” si troverà – come è già successo dopo la caduta del new market – lasciato a piedi.

Buhlmann's Corner

“Noi siamo banca”

Quanto più le vecchie banche si allontanano dalle persone costruendo secondo le leggi dell’economia di scala e dietro call center e bancomat delle vere e proprie fabbriche (fabbriche del credito, fabbriche dell’investimento e.a.),

quanto meno i correntisti abituati agli interessi sullo scoperto di conto  hanno un’idea dei boni pagati a certi bancari,

quanto più si protrae la ricerca di transazioni con tanto di interessi, valute e altro  in apparenza  innegabilmente piccole ma con grandi conseguenze,

quanto più la classica gestione di conti di un banchiere si svolge lontana dalle condizioni reali,

quanto meno i regolatori dopo mesi di riflessioni e perizie non riescono a dare una risposta soddisfacente alla domanda su come degli asset manager globali della dimensione di un BlackRock potrebbero decidere,  se avessero comprato una banca….

Chi è che pone le domande giuste? O piuttosto: chi è che capisce le risposte date?

“Noi siamo banca” esordisce Nicola Leibinger-Kammüller (socia amministratrice di Trumpf e membro  di consigli di sorveglianza in Germania dai tempi in cui le  discussioni sulle quote rose finanziate dal fisco non erano ancora all’ordine del giorno) durante la conferenza stampa indetta per la presentazione dell’iniziativa. Seguendo il motto “dalle PMI per le PMI”  la Trumpf,  produttrice  di macchine utensili,  è arrivata ad avere una  sua banca – dal broker per contratti di leasing è nata una banca con un deposit-taking business per i dipendenti.

Preoccupati per la sicurezza dei loro investimenti i grandi dell’industria come Airbus e Siemens proclamano da tempo “noi siamo banca” – anche perché in questa veste sono clienti diretti della banca centrale. Naturalmente anche i gruppi molto vicini al consumatore come Volkswagen o Daimler hanno le loro banche con un rating spesso superiore a tante casse di risparmio o istituti di credito.

Non importa se ci troviamo di fronte al pendolo che ci oscilla contro oppure alla vendetta del cliente bancario. Fatto sta che gli utenti delle banche cominciano piano piano a difendersi. Ed è proprio per questo motivo che mi colpisce quello che Leonhard (Lenny) Fischer vuol fare con la BHF Bank. Finalmente c’è qualcuno al volante che conosce le due facce della medaglia e che sa guardare al di là del suo naso.

Quando i dipendenti di una banca non diranno più “la banca siamo noi”, il management dovrà smettere di ignorare i problemi ed aspettare i boni. La cultura è come una petroliera, quando prende velocità bisogna conoscere la direzione. Come comandante di una nave e come timoniere di un’imbarcazione a remi (stile PMI).

Corporate actions

Brenntag intende rendere la sua azione più accattivante con uno share split. Per questo motivo il capitale sociale sarà triplicato con mezzi della società. Ogni azionista riceverà altre due azioni del distributore chimico, senza dover pagare. Lo share split avrà per conseguenza un abbassamento “visibile” della quotazione e questo potrebbe provocare un po’ di movimento. Attualmente l’azione quotata nel MDAX viene negoziata a 130 Euro e più. Si aggiunge che così la Brenntag si avvicina un altro po’ al passaggio nel DAX. L’operazione sul capitale dovrà ancora essere approvata dall’assemblea generale del 17 giugno.

La Münchner Rückversicherungs-Gesellschaft intende raccogliere al più tardi entro l’assemblea generale del 23 aprile 2015 fino a 13 milioni di titoli propri per un volume di 1 miliardo di Euro. Sulla base del prezzo attuale si tratterebbe di sette milioni di azione o di circa 4 per cento del capitale sociale. Questo nuovo programma si allaccia direttamente al riacquisto di azione iniziato un anno fa. Il CEO Nikolaus vom Bomhard riferisce che all’interno del programma corrente l’azienda ha riacquistato finora titoli per un valore di circa 800 milioni di Euro. Entro la fine di aprile dovranno essere ripresi altri 200 milioni di Euro per chiudere l’operazione attuale. Dal 2006 la Münchner Rückversicherungs-Gesellschaft ha già speso 6,8 miliardi di Euro per il riacquisto di azioni proprie.

Politica

Maas vuole quota rosa prima della fine di marzo

La legge sulla quota rosa obbligatoria nei consigli di sorveglianza delle aziende quotate dovrebbe partire ancora prima della fine di marzo.  Siamo già in ritardo con l’introduzione della quota delle donne, dice Heiko Maas. Gli accordi volontari non hanno cambiato lo scenario nel mondo dell’economia, dice il ministro della giustizia. La Germania ha in assoluto le donne meglio educate che devono essere visibili anche ai piani alti.  Bisogna quindi forzare la mano con una quota obbligatoria. E’ un grande errore, sia sul piano della società che al livello economico ostacolare la carriera verso l’alto a donne altamente qualificate., sostiene Maas durante la giornate mondiale delle donne. Il contratto di coalizione tra i partiti di governo prevede che i consigli di sorveglianza delle aziende con obbligo di co-determinazione e quotate devono essere composte dal 2016 al meno per il 30 % da donne. Dal 2015 le aziende quotate e con obbligo di co-determinazione saranno obbligate per legge di fissare degli obbiettivi vincolanti per l’aumento della percentuale delle donne nel consiglio di sorveglianza, nel consiglio di amministrazione e nei livelli più alti del management e di pubblicarli.

Persone

Adidas desidera far eleggere Katja Kraus e Kathrin Merges nel consiglio di sorveglianza. Il produttore di articoli sportivi ha comunicato il 17 marzo di aver candidato le due donne per le elezioni del consiglio di sorveglianza che avrà luogo a Fürth il prossimo 8 maggio. Adidas ha fatto sapere l’intenzione di candidare almeno una donna. Fino ad oggi il consiglio di sorveglianza di adidas è composto da dodici persone, di cui due donne tra i rappresentanti del banco codeterminato dei dipendenti. Dal 2003 al 2011 l’ex-calciatrice Kraus ha fatto parte del CdA del Hamburger Sport Verein. Menges lavora invece dal 1999 nel CdA della Henkel come responsabile delle risorse umane. Christian Tourres lascerà il consiglio di sorveglianza per motivi di età, Alexander Gründen per motivi professionali.

Il consiglio di sorveglianza della Bechtle intende presentare il 5 giugno Matthias Metz come nuovo membro.  Se l’assemblea vota a suo favore, il consiglio di sorveglianza vorrebbe eleggerlo come suo presidente e successore di Gerhard Schick. Dopo le dimissioni di Klaus Winkler lo scorso mese di novembre Schick, che aveva già lasciato l’organo di controllo per andare in pensione, ha fatto marcia indietro per presiedere nuovamente il consiglio di amministrazione del provider di servici IT.

In Celesio non è cambiato solo il grande azionista, ma ci sono stati anche una serie di cambiamenti nel consiglio di sorveglianza. Il nuovo presidente è John Hammergren, Il Chairmen e CEO del nuovo grande azionista McKesson ha preso il posto di Stephan Gemkow, che si è dimesso il 13 marzo. Entrano a far parte del consiglio di amministrazione come nuovi rappresentanti dell’azionariato anche Paul C. Julian, Executive Vice President e Group President della Mc Kesson Corporation e il Prof. Wilhelm Haarmann, partner dello studio legale Linklaters, In seguito alla ristrutturazione Florian Funck e Hanspeter Spek lasceranno l’organo. Poco più di un mese fa la Mc Kesson è riuscita in un secondo tentativo ad entrare nell’azienda farmaceutica di Stuttgart.

In occasione dell’assemblea generale della Commerzbank il giorno 8 maggio due manager dovranno essere eletti nel consiglio di sorveglianza. La decisione dell’organo di controllo guidato da Klaus-Peter Müller risale al 19 marzo. Tra le new entry Stefan Lippe, ex CEO della Swiss Re come sostituto  del CFO di E.ON Marcus Schenk che a causa del suo ritorno in Goldman Sachs ha lasciato il consiglio di sorveglianza della Commerzbank lo scorso settembre.  Al voto degli azionisti si esporrà anche Nicholas Teller. L’ex-membro del CdA della Commerzbank guiderà ancora fino alla metà del 2014 l’impresa armatoriale Rickmers di Amburgo e prenderà il posto del Prof. Hans-Peter Keitel.  L’ex presidente del BDI (Bundesverband der Deutschen Industrie) lascerà il suo incarico con la chiusura dell’assemblea generale.

La Deutsche Lufthansa conferma che Monika Ribar entrerà nel consiglio di sorveglianza per prendere il posto di Jürgen Hambrecht. L’Ex CEO della BASF lascerà il posto durante l’assemblea generale del 29 aprile per entrare nel consiglio di sorveglianza del più grande gruppo chimico del mondo. Anche Monika Ribar, ex-CEO di Panalpina, ha lavorato all’inizio della sua carriera per la BASF in Austria.

Nel CdA  della Münchener Rückversicherungs-Gesellschaft stanno entrando due donne. La più grande ri-assicurazione del mondo ha deciso di voler una presenza femminile alla sua guida, Doris Höpke e Pina Albo. I due nuovi membri del CdA sono laureate in giurisprudenza e lavorano da anni in diverse posizioni per Munich Re.  Sono i primi membri femminili nel CdA del gruppo da circa 21 anni. La 47-enne Höpke arriverà il primo maggio e si assumerà la responsabilità per il reparto “Health”, fino ad adesso guidato da Nikolaus von Bomhard. Albo inizierà invece il primo ottobre. La 51-enne sostituirà il responsabile per l’Europa, Georg Daschner, che andrà in pensione. Oltre i due nuovi membri del CdA il consiglio di sorveglianza ha anche proposto due nuovi membri per il suo stesso organo. Ursula Gather è preside della Technische Universität Dortmund e, dalla morte di Berthold Beltz, anche presidente della commissione di vigilanza della Alfried Krupp von Bohlen  und Halbach Stiftung; la fondazione è tra l’altro il più grande azionista della ThyssenKrupp.  Il secondo nuovo membro sarà Gerd Häusler che sta lasciando il suo incarico di CEO in Bayern LB.  Il candidato per la presidenza del consiglio di sorveglianza è nuovamente l’ex CEO di BMW e di VW Bernd Pischetsrieder. Peter Löscher e la manager bancaria svedese Annika Falkengren non si sono ricandidati. Da marzo alla guida di Zürcher Renova Management, proposto come presidente del consiglio di amministrazione della Sulzer e ancora membro del consiglio di sorveglianza della Thyssen Bornemisza Group, l’ex CEO della Siemens ha preferito dare le dimissione.

Il membro del CdA della Talanx, Heinz-Peter Ross, lascerà l’azienda a metà anno. Lo scorso 19 marzo il gruppo assicurativo ha annunciato con poche parole che il 48-enne responsabile per i clienti business e privati in Germania non proseguirà il suo incarico. Il consiglio di sorveglianza ha nominato Jan Martin Wicke come suo successore dal 1 maggio.

Prof. Rolf Nonnenmacher è candidato per il consiglio di sorveglianza della Continental.  L’ex Chairman per l’Europa e capo per la Germania di KPMG ha lasciato la società di revisione dei conti e di consulenza, che firma attualmente la rapporto finale di Continental, nel 2013.  Nonnenmacher sarà a disposizione per il nuovo incarico dal 1 ottobre. Fino a quella data Bernd W. Voss rimarrà a bordo.

Peter Schmitz, che lascerà la Fraport per sua volontà alla scadenza del contratto alla fine di agosto non sarà sostituiti. Le sue responsabilità saranno distribuite sugli alti membri del CdA che da cinque sarà ridotto  a quattro membri.

Klaus Probst ha annunciato di lasciare LEONI a fine giugno 2015. Alla guida dell’azienda dal 2002 Probst motiva l’abbandono del suo incarico con la sua “personale pianificazione di vita”.  La nomina del sostituto non avverrà prima dell’inizio del 2015. Il settore industriale WCS (Wire & Cable Solutions) di cui Probst è  co-responsabile passerà già da luglio di quest’anno al membro del CdA Frank Hiller.

Stefan Freyer si è dimesso il 31 marzo dal suo incarico di membro del CdA di QSC, L’azienda di Colonia ha fatto sapere che il manager 47-enne lascia l’azienda per sua volontà per dedicarsi a “nuove sfide professionali”.  Probst che in QSC era responsabile per le attività operative, il business con le soluzioni ITC e la consulenza IT veniva dall’affiliata Info AG dove è entrato nel 1997 come capo gruppo nella logistica vendite.

La SMA Solar Technology, azienda produttrice di  invertitori, ha suddiviso, nel CdA, il segmento Tecnologia e Innovazione tecnica e Sviluppo Tecnico. Dal 1 aprile Jürgen Reinert sarà nominato membro del CdA responsabile per lo Sviluppo Tecnico. Il manager sarà responsabile per “lo sviluppo di nuove piattaforme di prodotti e dell’ampliamento delle sedi di sviluppo nel mondo”.

Bernd M Steidle, dal 2000 membro del CdA resposabile per Marketing e Vendite in STATEC Biomedical, ha dato le sue dimissioni con effetto 19 marzo e ha lasciato l’azienda quotata nel TecDAX. Il consiglio di amministrazione e il consiglio di sorveglianza hanno ringraziato Steidle per la sua lunga attività in azienda e gli importanti contributi con i quali l’ha fatta crescere facendogli i migliori auguri per il suo futuro. Il suo posto nel CdA non sarà rioccupato.

Telegate: Nuovo capo per le finanze

La Telegate, quotata nel Prime Standard della borsa titoli di Francoforte ha nominato un nuovo CFO. Il giorno dell’assemblea generale del fornitore di informazioni telefoniche e di servizi pubblicitari nel prossimo mese di giugno Franz Peter Weber sostituirà l’attuale responsabile delle finanze Ralf Grüßhaber. Grüßhaber ha fatto parte per più di dieci anni del CdA della Telegate e lasci il management per sua volontà alla scadenza del suo contratto. Durante l’assemblea generale sarà proposto come candidato per il consiglio di sorveglianza.

Il suo successore Weber prenderà da Grüßhaber oltre alle finanze anche la responsabilità per i settori Informazione, Tecnologia, Diritte e Regolazione. Weber lavora già da 13 anni per l’azienda di telecomunicazione. Nel 000 ha iniziato la sua carriera in telegate AG come responsabile della contabilità e del controling e dal 2006 era dirigente del settore Finanze.

Heidelberger Druck: novità nelle vendite

All’inizio di aprile Marcel Kiessling, membro del CdA responsabile per il settore delle vendite, ha lasciato di comune accordo  la Heidelberg Druckmaschinen AG. Il suo successore è Harald Weimer, che adesso si occuperà dei segmenti Business Areas Services , Pezzi di ricambi, Materiali d’uso e macchinari usati. Il cambio alla guida rientra nelle iniziative di ristrutturazione delle vendite al livello internazionale.

Kiessling lavorava per l’azienda dal 1989, dal 2004 al 2014 era a capo degli affari negli Stati Uniti. Nel 2010 è entrato a far parte del CdA. Il nuovo membro del consiglio di amministrazione Weimer è in Heidelberg Druck da 15 anni ricoprendo diverse posizioni chiave nella distribuzione internazionale. In ultimo l’ingegnere era responsabile per il business in Nord- e Sudamerica. Come membro del consiglio di amministrazione sarà a questo punto anche responsabile per la gestione e l’ottimizzazione delle organizzazioni di vendita al livello mondiale aiutando così la Heidelberg Druck a garantirsi una profitability nel tempo. I membri del CdA della Heidelberg Druck sono oltre Weimer il presidente Gerold Linzbach, il responsabile delle finanze Dirk Kaliebe e Stephan Plenz, che si occupa di Equipment (product management, acquisti, ricerca e sviluppo nonché fabbricazione e montaggio).

CPU: Da solo alla guida

La CPU AG quotata nel mercato libero della borsa di Monaco, ha un nuovo amministratore delegato: da aprile Roger Heinz guida come amministratore delegato unico le sorti del fornitore di software con alle spalle oltre 30 anni di esperienza nel campo IT, comunicazione e servizi finanziari.

Il CdA è stato quindi ridimensionato. I due ex amministratori Werner Binder e Sven Wollenhaupt avevano già annunciato nel 2013 di non essere disponibile per un altro periodo di incarico, per motivi personali. Dopo 40 anni nel settore IT e oltre 15 in CPU Binder ha deciso di andare in pensione. Wollenhaupt, anche lui da più di 15 anni in CPU, desidera invece confrontarsi con nuove sfide.

Wollenhaupt e Binder sono stati insieme per più di sette anni alla guida del gruppo che offre sofware per banche e servizi nei setti dello sviluppo di software, della garanzia della qualità e del project managemen nel settore bancario. L’azienda comunica che i due ex-manager rimarranno a disposizione del gruppo CPU come consulenti nella fase di passaggio.

Villeroy e Boch: uscita senza sostituzione

Il CFO della Villeroy & Boch, Jörg Wahler, ha deciso di lasciare l’azienda quotata nel SDax per la fine di maggio per confrontarsi con sfide nuove. Responsabile per finanze, risorse umane e compliance, Wahlers è entrato nel CdA del produttore di ceramica e porcellana nel 2011, dopo vent’anni di esperienza professionale nel management finanziario, tra cui in Kraft-Jacobs-Suchard, Campbell’s Germany e Reckitt Benckiser.

Il management di Villeroy & Boch fa sapere che che al momento non è stato trovato un sostituto per Wahlers.  Fino alla nomina di un successore il le finanze saranno gestite temporaneamente dal presidente del CdA della Villeroy & Boch AG, Frank Göring.

CAMPUS

Gli stipendi dei manager sono fermi

Le remunerazioni target e massime, ma anche gli importi realmente versati sui conti del gruppo dei leader e resi pubblici da  sette aziende quotate nel DAX già da quest’anno diventeranno la best practice che il codice tedesco per la Corporate Governance detta in futuro per tutte le società quotate in borsa. La remunerazione totale media di un CEO di un gruppo quotato nell’indice DAX è scesa nel 2013 di 1,4 % a 5,97 milioni. I dati sono stati pubblicati dalla società di consulenza Hofstettler, Kramarsch & Partner (HKP).  Mentre la paga del CEO della Lufthansa Christoph Franz è stata tagliata nel 2013 del 15 %  a 1,8 milioni di Euro, il presidente del consiglio di amministrazione della Volkswagen, Martin Winterkorn, ha incassato più di 13 milioni di Euro.

Azienda

Nome

2012

2013

Variazione (%)

adidas

Hainer

4,18

3,85

-8

Allianz

Diekmann

5,77

6,02

4

BASF

Bock

5,57

5,28

-5

Bayer

Dekkers

5,03

4,79

-5

Beiersdorf

Heidenreich

4,25

BMW

Reithofer

6,51

6,91

6

Commerzbank

Blessing

1,31

1,31

0

Continental

Degenhart

2,91

4,03

38

Daimler

Zetsche

8,12

8,25

1

Deutsche Bank Ø

Fitschen und Jain

7,47

Deutsche Börse

Francioni

3,43

3,48

2

Deutsche Lufthansa

Franz

2,12

1,81

-15

Deutsche Post

Appel

5,42

5,59

3

Deutsche Telekom

Obermann

4,11

3,91

-5

E.ON

Teyssen

5,81

5,51

-5

Fresenius

Schneider

3,44

4,07

18

Fresenius Medical Care

Powell

2,34

HeidelbergCement

Scheifele

4,28

4,29

0

Henkel

Rorsted

6,64

6,73

1

Infineon

Ploss

1,82

K+S

Steiner

2,33

2,11

-9

LANXESS

Heitmann

3,72

2,27

-39

Linde

Reitzle

6,89

6,89

0

Merck

Kley

5,52

7,28

32

Münchener Rück

Von Bomhard

4,31

4,21

-2

RWE

Terium

4,43

SAP

McDermott

7,01

7,03

0

Siemens

Kaeser (dal 01.08.)

4,22

ThyssenKrupp

Hiesinger

3,82

4,88

28

Volkswagen

Winterkorn

12,8

13,2

3

Interesse al Mittelstand tedesco soprattutto in  Europa e in Nordamerica

Gli investitori non-europei e non-statunitensi partecipano poco al Mittelstand tedesco, come dimostra una ricerca fatta dal consulente aziendale Cometis e dal provider d’informazione brittanico Ipreo. Circa un quarto delle partecipazioni alle PMI tedesche quotate nel SDax, MDax e TecDax si trovano nelle mani di investitori istituzionali tedeschi. Poco meno della metà degli investimenti vengono dal resto d?europa, in particolare dalla Gran Bretagna, e più di un quarto è in mano ad investitori nordamericani. Gli azionisti asiatici tengono solo un due percento nel MDax e un percento nel Sdax. Con investimenti per circa 4,8 milioni di dollari in aziende di tutti e tre gli indici la Norges Bank Investment Management,  affiliata della banca centrale norvegese, occupa il primo posto.

Capital news

L’attuale membro del CdA e Head of Legal & Compliance della Deutsche Bank, Stephan Leithner, è accusato di concorso nella presunta frode processionale. Le indagini preliminari sono scattate in seguito a nuove conoscenze dalla procedura in corso contro Ackermann, Fische e altri manager della Banca. Nel Focus adesso anche Arne Wittig, ex- Chief Legal Officer , che nel frattempo è passato alla Thyssen-Krupp dove svolge la stessa funzione, altri due collaboratori dell’ufficio legale interno e tre avvocati di Hengeler Mueller e Gleiss Lutz che assistono da anni la più grande banca tedesca in questo processo.

Il 29 gennaio un tribunale locale ha confermato la sua sentenza del l’agosto 2013 secondo la quale la Siemens rimane esclusa per cinque anni dalla partecipazione a gare pubbliche e dalla sottoscrizione di contratti con committenti pubblici in Brasile. I motivi per questa decisione sono molto remoti e fanno riferimento a delle manipolazioni durante delle gare nel settore brasiliano delle poste e della telecomunicazione tra il 1999 e il 2004. Ultimamente il fatturato realizzato con committenze pubbliche brasiliane si aggirava intorno ai 100 a 200 milioni di Euro.  L’azienda di Monaco sta promovendo un’azione legale.

Helma: Casse piene

La Helma Eigenheimbau AG è riuscita a raccogliere del denaro sul mercato dei capitali con ben due transazioni. Nell’ambito di un aumento di capitale sono state piazzate presso degli investitori istituzionali 310.000 nuove azioni per un prezzo di emissione di 22 Euro, Il ricavo lordo dall’emissione ammonta a circa 6,82 miliardi di Euro. Inoltre la Helma aumentato un bond aziendale emesso lo scorso per 25 milioni di ulteriori 10 milioni di Euro. Anche nel secondo caso gli attori erano esclusivamente investitori istituzionali che hanno pagato un  prezzo di emissione di 102,00 %. Il bond decorre a settembre 2018, ha un a ceula del 5,875% e viene commercializzato nel Entry Standard per bond aziendali. Con i ricavi l’azienda intende allargare il business con progetti edilizi nelle zone ad alta concentrazione urbane delle metropoli tedesche.

Franconofurt: Ritiro dal Entry Standard

Bastone e carota per gli azionisti dell’azienda immobiliare Franconofurt AG: dato il successo dello scorso esercizio il CdA promette un dividendo di 0,20 Euro /azione. Solo undici giorni prima l’azienda aveva fatto sapere che si sarebbe ritirata dall’Entry Standard della Borsa titoli di Francoforte. Al momento l’azienda non ha fatto sapere su quale piazza ovvero secondo quale regolamento intende quotare le proprie azioni. Circa il 17 % delle quote sono in mano ad un azionariato diffuso.

Drägerwerk: poco guadagno, meno dividendo

Dopo una riduzione del profitto la Drägerwerk,   produttore di tecnologia medica e di sicurezza, distribuisce meno denaro agli azioni. Gli azionisti privilegiati riceveranno 83 centesimi, in occasione dell’assemblea generale agli azionisti ordinari saranno proposti 77 centesimi. Lo scorso anno i dividendi ammontavano rispettivamente a 92 e  86 centesimi. Durante l’esercizio 2013 il profitto era sceso da 127 milioni di Euro dell’anno precedente a 114,6 milioni di Euro. Tra le difficoltà da affrontare la forza dell’Euro e delle spese molto elevate per il settore ricerca e sviluppo.

Solarworld: vecchi contro giovani

Gli azionisti della Solarworld AG si dividono oggi in due frazioni: i vecchi azionisti che nello scorso anno hanno già contribuito al risanamento dell’azienda con un taglio di capitale, e i proprietari di azioni più giovani, che hanno ottenuto le loro azioni in gran parte grazie allo scambio di bond dell’azienda fortemente indebitata, Le vecchie azioni sono attualmente quotate poco meno di 40 Ero, mentre le azioni giovani potevano essere reperite alla fine di marzo per poco meno di 10 Euro. Dato che a giugno i due titoli saranno uniti ci si aspetterebbe un adeguamento dei prezzi –  sembra invece che le cose stiano andando diversamente. Ancora non si conoscono le vere cause, ma molti pensano che ci siano ancora degli hedgefonds che hanno puntato sulla caduta del prezzo e che adesso devono ricomprare le azioni ad un prezzo rincarato. Quello che è sicuro è che i vecchi azionisti dovranno prepararsi ad altre perdite, sempre che non abbiano deciso di disfarsi prima dei titoli in loro possesso.

M&A

Aap Implantate: pietra miliare

L’azienda di tecnologia medica aap Implantate AG ha venduto la azienda manifatturiera per prodotti medici European Medical Contract Manufacturing B.V. (EMCM) ad una società di private equity. EMCM sviluppa e produce per conto terzi prodotti medici nei settori materiali biologici, farmaceutica e tissue processing)

Il prezzo di vendita di 18 milioni di Euro per 100 percento delle quote della EMCM sarà pagato in contanti entro la fine di aprile in tre tranche.  Secondo l’azienda quotata nel Prime Standard  la compravendita è da considerarsi come una pietra miliare strategica e finanziaria. I ricavi serviranno per essere investiti nei settori della prevenzione di infezioni e di impianti assorbibili.

Kloeckner: In viaggio d’acquisti in Svizzera

Dopo la ristrutturazione la Klöckner & Co. SE è di nuovo in viaggio d’acquisti. In Svizzera ha comprati il 75% della Riedo Bau + Stahl, azienda specializzata in acciai da armatura. Nei prossimi due anni la Riedo dovrà essere assorbita al 100%. Con circa 130 collaboratori l’azienda svizzera ha realizzato nel 2013 un fatturato di circa 140 milioni di Euro risultando “molto redditizia”. Per la  Klöckner + Co.  l’assorbimento creerà delle sinergie e permetterà di risparmiare sugli investimenti.  Il risultato ne trarrà vantaggio già dal 2014.